IL SULPL NON E’ SERVO DEL PADRONE, LO RICONOSCE PURE IL MESSAGGERO 

Se addirittura Il Messaggero ritiene, rispetto a quella che era una nota meramente costruttiva che segnalava difficoltà oggettive chiedendo di coinvolgere più organismi per l’assistenza delle persone in stato di disagio che dormono “autorizzati” sotto le metro creando assembramenti, delle quali abbiamo parlato in un precedente post, ritiene di attaccarci, inventandosi delle balle (ad esempio non abbiamo MAI scritto e neanche paventato che non avremmo fatto multe per gli assembramenti o che non volevamo fare quei controlli,… come invece vorrebbero far sottilmente credere quei  giornalisti de’ Il Messaggero), non possiamo poi pensare che il Sulpl, per questa “non-notizia”, possa aver occupato la prima pagina ed addirittura mezza pagina di un importante giornale come Il Messaggero solo per la nostra nota, che lo ribadiamo, nulla minacciava o palesava (basterebbe leggerla)  e allora ci deve essere dell’altro, forse una guerra di potere in corso (iniziata con l’attacco di Report al Comandante Napoli del mese scorso), infatti non ci sono sfuggite alcune frasi utilizzate dal giornalista nel suo articolo: “La soluzione dei problemi sta nel manico” e certo non riferita a noi che manico non siamo mai stati e mai lo saremo, oppure la frase successiva che forse individua proprio quel manico “Un Vice-Comandante ha sostenuto che le norme del DPCM di Palazzo Chigi sono confuse”; o magari era forse un altro attacco alla Sindaca Raggi per dimostrare che (per colpa del ‘manico’)  le cose non funzionano;….. Mah !!

Alla luce di tutto questo c’è solo una frase scritta su Il Messaggero che invece raccoglie in pieno l’essenza del SULPL, nel tentativo di screditarci gli è uscita una sola verità, perché per loro probabilmente essere un Sindacato che non si fa maneggiare è un insulto, troppo abituati a silenziosi servi sciocchi da non sopportare chi ha il coraggio di proporre e contestare quando serve…

ebbene si, IL SULPL NON E’ SERVO DEL PADRONE ed ora è certificato, lo riconosce pure IL MESSAGGERO